ENGELBERG
"Montagna dell'Angelo"

Un fine settimana da raccontare....

Engelberg si trova nel cuore della Svizzera ed è un piccolo paradiso per il fuori pista, sia perchè non è eccessivamente grande e complesso sia perchè è facile trovare la neve perfetta.
Decido di proporre a Gabriele e alla sua compagnia di Roma un fine setimana tutto all'insegna del freeride, nessuno se lo lascia ripetere due volte, addirittura si aggiungono altre tre persone da Milano ed il gruppo ben presto è fatto. Tutti assicurano di essere su un buon livello sciistico e di non aver problemi di nessun tipo.......Io, che faccio la Guida da dieci anni e che mi reputo un buon sciatore, resto curioso e con ansia aspetto il momento della verità.
Da Roma a Roma, rimbalzando tra Milano Engelberg e Malpensa, queste sono le tappe che i Stefano Vieri Paola e Stefano hanno dovuto affrontare per recarsi sulle magiche montagne della svizzera centrale. Gli altri, compreso io, ci limitiamo a fare Milano Engelberg Milano.

Partenza alle 06.00 per raggiungere il luogo alle 09.00, in dogana è necessario comportarsi molto bene e cercare di non dare il minimo pretesto per effettuare un controllo. Una richiesta di documenti in più, e qualcuno non sarebbe passato dall'altra parte e..... addio sciata. Anche questa volta è andata bene, ci siamo detti, quando alle spalle avevamo lasciato i doganieri.

Attrezzati di tutto punto, con sci all'ultimo grido e la voglia di trovare la polvere, ci dirigiamo verso la funivia del Titlis. Salendo consegno gli ARVA ad ognuno e Paola manifesta lievi preoccupazioni. Probabilmente pensa: ARVA=discese pericolose. La tranquillizzo subito, almeno ci provo, e passando in mezzo ai tornelli ci dirigiamo verso gli ovetti per iniziare la salita. Salendo buchiamo lo strato di nuvole e approdiamo in un'altra atmosfera. Mare di Nuvole sotto e cielo blu in alto, queste condizioni non dureranno tutto il giorno ma ci regaleranno comunque dei momenti incredibili. Subito scopriamo che sotto gli sci non c'è una neve bella, ma molto di più. Rientriamo nelle condizioni ottimali. Una discesa di riscaldamento e mi rendo conto delle belve che ho al seguito, 8 cavalli in linea e tutti ad alto livello. Subito propongo di andare sul Titlis e di sciare sul suo ghiacciaio, le linee che questo terreno presenta sono assai particolari e varie. Dai 3100 m del Picc. Titlis ci spetta una discesa di quasi 1400 m, e ben presto la materia perfetta accarezzata dalle solette colorate, ci regalerà emozioni uniche.

Saranno canali, passaggi tra seracchi, vallette nascoste, salti, e pendii intonsi a condurci su e giù per il versante nord del M. Titlis. Stanchi dal viaggio e dalla veloce notte ben presto le gambe iniziano a gridare vendetta e nel rispetto della stanchezza troviamo rifugio nel bar di ghiaccio, punch aromatizzati e biscotti. Poi di nuovo versola funivia che ci accompagnerà dall'altra parte del pianoro per accedere alla pista di rientro.
A questo punto i cavalli si scatenano e mi trovo costretto a partire all'inseguimento per tirare le briglie e rallentare la folle corsa verso valle. Questo per evitare di "Smolecolare" qualche persona.... e finire nelle prigioni svizzere con la palla al piede...

Bene, dopo una lunga giornata decidiamo che il nostro corpo ha bisogno di molto di più, rispetto a quello che la cena, per altro già prenotata, ci offre. All'unanimità decidiamo di andare alla ricerca di un ristorante che riusscisse a soddisfare le nostre esigenze. E' anche il compleanno di Stefano e per l'occasione almeno 5 bottiglie di vino sono state prosciugate, ancora Auguri!!

 


La prima discesa, il passaggio tra i seracchi


Cautela per Paola


Stefano e Simone


Stefano all'uscita del canale sotto i seracchi


Lo studio all'ingresso sel canale


Stefano nel canale


Gabriele si lascia coinvolgere dalla neve fresca



Anche l'altro Gabriele si fa prendere dalle curve nel canale


La parte bassa del canale


Stefano in azione


Vieri e Stefano nel bar di neve


Gabriele e Stefano


I meritati Punchs


Parte del Gruppo


Un bellissimo primo giorno

La notte, passata sui comodi letti svizzeri, non solo ci farà recuperare dalle fatiche ma ci garantirà una fantastica nevicata, che lascierà sulla neve già presente altri 50 cm di polvere perfetta. Adesso, per le condizioni della neve, rientriamo nel quasi eccellente. Scendiamo subito dal ghiacciaio e la discesa del giorno prima è qualcosa di incredibile. Provoca emozioni e sensazioni che è difficile raccontare. Il bello dello sci è forse anche questo. La prima discesa è interrotta dalla perdita di uno sci di Simone, quasi un'ora e poi ancora nulla. Abbandoniamo le ricerche e iniziamo la discesa a valle con un solo sci, sarà un santo snowboarder che dopo averlo ritrovato ci rincorrerà e ci consegnerà l'attrezzo, capita una volta nella vita, vero Simone...Una volta riattrezzati continuiamo nell'esplorazione del territorio e iniziamo a spostarci per trovare nuove linee. Lo spirito del gruppo è quello dell'avventuriero e ben presto, infatti, ci troveremo su delle balze rocciose con due possibilità: la prima consiste nell'iniziare a risalire subito, senza pelli e sulla neve polverosa, la seconda quella di avere fortuna e intuito per trovare un via di discesa che ci colleghi con la valle più bassa di un centinaio di metri. Il canale viene trovato e viene anche soprannominato "canale della fortuna" . All'uscita degli svizzeri ci osservano con un po' di invidia, era l'utimo lenzuolo di neve vergine.


Il secondo giorno, salendo al Titlis


La neve parla per Gabriele, "er caccola"


Gianpaolo in azione per chiudere una curva


Ancora gabriele in uscita dal canale, e si lascia alle spalle una nuvola di neve


Analista in azione nella polvere


Decisione di gruppo.... (ph. Vieri)


Paola sulla parte ripida del canale della Fortuna


Simone asseconda il terreno e galleggia nella neve


Vieri salta fuori dalla neve per impostare la curva seuccessiva....


e impostato più che mai....


...diventa tutt'uno con la polvere


Il panorama è qualcosa di incredibilmente bello


(ph. Vieri) Un grazie per la magnifica esperienza a:

Paola e Stefano, Gabriele, Gianpaolo, Simone, Gabriele, Stefano, Vieri

Pino